lunedì 26 novembre 2012

Ignoranza parte 1

La ricchezza economica smisurata di un numero ristretto di uomini rende tali individui degli esseri potenzialmente superiori sia in termini pratici che ideologici, rispetto a quelli che sono invece svantaggiati dal punto di vista delle proprie possibilità ed esclusi dalla competizione in quella che è la lotta per la sopravvivenza, all'interno del sistema occidentale fondato sul capitalismo e sul concetto di avere. Chi detiene potere economico può comprare anche altre forme di potere, prima tra tutte la capacità di mantenere gli svantaggiati nella loro condizione di ignoranza, ibernandoli quindi sotto scacco perenne.

L'ignoranza non è solo la mancanza di un'istruzione basilare bensì una complessa forma di cecità mentale, impossibilità di sviluppo delle proprie capacità, mancanza di termini di paragone, forza di volontà, che impedisce agli individui, anche talentuosi, di scoprire e comprendere la vera natura delle cose, il proprio potenziale, la realtà in cui essi vivono e conseguentemente falcia loro ogni possibilità di decidere autonomamente. L'ignoranza ingabbia gli uomini nella cella oscura dell'invidia, del rancore, dell'assenza di percorsi da intraprendere, della debolezza indotta, dello sgomento, della tristezza, della schiavitù più totale pur mascherata, a volte, da finta libertà o speranza.
L'ignoranza di un uomo comincia ovviamente nel momento in cui l'istruzione di base si presenta carente, ma si sviluppa e si ramifica nelle sue forme più distruttive nell'attimo in cui si smette di provare emozioni, si smette di fare tentativi, si smette di lottare cedendo all'idea del benessere materiale che millanta con mille colori e appetitose prospettive, la felicità assoluta, disintegrando ogni residuo di dignità. L'ignoranza è quel veleno dell'anima che dipinge davanti agli occhi di chi ne è vittima, molte strade che non portano certamente al raggiungimento di traguardi.
L'ignoranza è quel mostro nascosto nel nostro profondo che ci impedisce di cercare qualsiasi forma di talento che potremmo avere e che oscura ogni opportunità che potremmo sfruttare.
L'ignoranza è il nemico peggiore dell'intelligenza umana perché non solo ne impedisce lo sviluppo ma ne offusca anche la percezione.
L'ignoranza è il male più profondo che esiste. L'ignoranza è l'antiumanità, è la madre di tutti i mali, è la tempesta delle nostre sofferenze, è lo spirito della nostra differenza che ci porta a prevaricare.
Potrei descriverla ancora in milioni di modi, essa ci rende deboli davanti alle nostre debolezze e illusi davanti alle nostre speranze.
Vivere una vita nella convinzione che la ricchezza vista negli altri sia alla nostra portata e che ci possa rendere liberi e felici è la strada che l'ignoranza disegna davanti ai nostri piedi. La ricchezza degli altri non smetterà mai di aumentare davanti agli occhi dell'invidioso, anche quando ne avrà una uguale, perché alla propria mente mai apparirà reale.
Non ci sono percorsi al di fuori di noi stessi che ci porteranno alla felicità se non li seguiamo insieme all'unisono delle nostre forze e risorse, non ci sono percorsi al di fuori di noi stessi se non facciamo il primo grande passo verso il nostro interno per liberarci da quello che ci strangola al di fuori.
La vita sta dentro.

Nessun commento:

Posta un commento