sabato 2 febbraio 2013

qualcosa. Parte 01.


Per qualche motivo non ho mai avuto paura dei momenti difficili. Probabilmente l'esperienza di vita mi ha insegnato molto presto a distinguere ed affrontare il senso di fatica fisica piuttosto che il senso di affaticamento spirituale. Se mi guardo dentro, se mi guardo fuori, se mi cerco nelle persone che mi circondano, so con certezza di essere un uomo comune, un uomo con una lunga serie di limiti ma allo stesso tempo anche un uomo che, come molti altri, può vantare quei pregi e quelle espressioni di forza che spesso si nascondono dietro all'umiltà. So con certezza di essere vittima del mio umore, della mia stanchezza, dei miei desideri, così come so con certezza che cado spesso ai piedi della prepotenza, della cattiveria, dell'arroganza esterna. Ogni giorno, ogni quarto d'ora, ogni minuto pendo da un lato o dall'altro, un attimo di gloria e di sorriso, l'attimo dopo è delusione e sconforto. Ogni giorno corro metà giornata nell'erba fresca della mia voglia di viviere e l'altra metà nel fango del contrasto degli ostacoli. Per qualche motivo non ho mai avuto paura dei momenti difficili. Tutto questo alternarsi di emozioni, di fatica, di successo, di amore, di passione, di odio, di rabbia, di analisi è solo nulla più che la naturale vita che germina dentro ogni uomo e dentro di me. Non mi nasconderò mai, non nasconderò mai le mie paure e le mie debolezze, mai nasconderò il mio lato umano. Chi appare sempre forte è solo un bugiardo. Chi pensa di poter vincere sempre è solo un illuso. Chi pensa di essere migliore è solo ridicolo. Per me questo è solo l'inizio.

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