giovedì 21 marzo 2013

Pietro Mennea


Questa è una di quelle cose che non mi so spiegare, una di quelle cose che accadono da sole, che esplodono come una supernova. Questa è una di quelle improvvise emozioni che non si spiega come faccia a raggiungere ogni angolo del cuore e dello spirito in un solo istante. Spesso le emozioni ci colgono senza preavviso, a volte ci fanno una specie di telefonata emozionale qualche secondo prima, altre volte invece passano appena vicino alla pelle per un breve brivido. Questa non è niente di tutto ciò. Questa è quella specie di esplosione che travolge tutto. Senza motivo.
L'unica spiegazione attribuibile è quella legata al fattore emotivo dei ricordi. Quell'elemento che dorme dentro di noi, quell'elemento che tace e si fa dimenticare fino a che qualcosa lo risveglia di soprassalto e lo lancia a velocità supersonica. Un sapore non assaggiato da tempo legato nella nostra memoria a un momento del passato, un odore di una persona, una parola della nostra infanzia. 
Oggi è scomparso Pietro Mennea. Questa la notizia che ha scatenato in me tale emozione complessa e travolgente. Non ho idea del perché, sono sincero. Non ho idea di cosa mi abbia creato così tanto dispiacere, in fondo un personaggio pubblico che scompare, che ci lascia, può toccarci in maniera marginale o poco più. Possiamo piangere di dispiacere se muore un personaggio popolare a noi familiare, un grande attore, un Papa, un simbolo dello sport o della vita pubblica. Mennea era di più. Pietro Mennea non è stato per me solo il velocissimo atleta che ha fatto il record storico, Pietro è stato per una vita intera il simbolo incontrastato del concetto di velocità sia per me che per tutti i miei coetanei. Come pochi altri è stato l'uomo che rappresentava qualcosa di concreto e ricorrente nei discorsi più disparati di tutti i giorni. Rappresentava la velocità. E' l'uomo che si nominava sempre quando si voleva descrivere cose banali e concetti estremi. Nessuno è mai stato veloce come Mennea eppure tutti noi abbiamo sempre preso lui come termine di paragone per descrivere una o più volte in cui abbiamo percorso velocemente una strada, un percorso. Pietro era il nostro modo di descrivere l'eccezione impossibile, sapendo di voler esagerare.
Pietro Mennea per me e credo per molti altri, è sinonimo di velocità e di genuinità. Parlare con gli amici di aver corso come Mennea o scherzare sbeffeggiando un amico lento dicendo di aver corso come Mennea è sempre stato il nostro ricordo rispettoso ed orgoglioso delle sue gesta e un modo umano e familiare per descrivere quello che rappresentava il massimo insuperabile. 
Non so proprio come possa dispiacermi tanto per il fatto che sia morto. Sento come una tristezza legata al concetto del tempo che passa e che vede sparire i personaggi ed i nomi di epoche passate, così come sento una grande amarezza legata al fatto che un nome, un uomo, un simbolo di tutti i giorni sia svanito. 
Con tutto il rispetto per l'atletica attuale, contemporanea, con tutto il rispetto per le generazioni nuove che avranno altri nomi come io ho avuto lui, credo che nessun Bolt possa mai essere il mio Mennea. Credo che nessun Messi possa mai essere il mio Pelè o Maradona. Credo che mai nessuna Red Bull possa mai diventare la mia Ferrari. Credo che nessun Raikkonen possa mai essere il mio Lauda, Senna o Schumacher. Credo che nessun Indurain possa mai essere il mio Coppi. Potrei continuare ma come sempre mi fermo. 

I grandi miti dello sport, anche se non sono mai stato un grande appassionato, mi hanno sempre colpito per talento, spettacolarità e record raggiunti. Simboli di forza fisica e grandezza d'animo.
Saluto con un abbraccio Pietro Mennea. 


lunedì 18 marzo 2013

terroristi

messaggio ai terroristi: Basta cazzo! Basta! Smettetela! Nessuna causa vale le vostre stragi!

sabato 16 marzo 2013

grammaticamente

Col passare del tempo mi si sta allentando la sintassi e disintegrando la grammatica... per non parlare della tendenza al refuso...

martedì 5 marzo 2013

V per... Vedi??!

Vedi?? No forse no. Forse non ci riesci a vedere cose che magari altri vedono senza sforzi. Perché? Beh perché forse sei un po' ottuso... Sì, puoi. Puoi serenamente mandare a quel paese tutto e tutti se sono tutto e tutti che ti creano problemi. Non è affatto detto che tu debba continuare a subire senza fare niente per ribellarti. Potresti per esempio cercare una strada idonea per l'autodifesa. Non sempre la strada idonea per l'autodifesa però è soddisfacente... me ne rendo conto.
Distruzione. Non ho altra parola al momento in testa che "distruzione". Quando nella normalità ti trovi a mandare giù rospi può anche essere accettabile. Certi rospi però ti vanno di traverso e tossisci. Ti senti strozzato. Lì sta il punto del non ritorno... Rospi che ti fanno tossire... Tossirò... Ma dopo aver tossito però non mi scassate il cazzo con "eh ma 'sta volta sei esagerato"... e tutte quelle che ho mandato giù??? Quindi... vedi?? Vedi che non è stata colpa mia... La goccia! La goccia! La goccia!